Ho raggiunto gli anta e gli anta e sto andando a grandi passi verso gli anta, e mi chiedo, un po’ come si chiedeva Giorgio Canali qualche anno fa, Che fine ho fatto? Che faccia ho adesso? Solo che poi lui si dava anche delle risposte – che in realtà mi sento di condividere -, io invece risposte non ne ho, ma domande quante ne vuoi.

Riflettevo sul fatto che dentro sono sempre io – che cerco di migliorare me stessa -, mentre il mio fuori cambia e risponde sempre di meno a ciò che gli chiedo. Usciamo stasera? No! Andiamo a… No! E se facessimo l’amore? Ishshsh (ecco, questo dovrebbe essere un suono tipo qualcun* che tira su la zuppa).

Quando ero piccola vedevo in televisione ‘Attenti a quei due’ con Roger Moore e Tony Curtis e mi sarebbe piaciuto avere le loro attenzioni, così come le davano alle ragazze che incontravano nei vari episodi – è così che ho scoperto di essere etero, soprattutto Roger Moore mi piaceva un sacco; d’altronde uno dei miei cognati ha scoperto di essere etero perché era entusiasta quando arrivavano le ballerine di Macario, ma questa è un’altra storia.

Poi, crescendo, è arrivato l’ormone, quello che arriva per tutt* indistintamente, ed è incominciata la ricerca per capire cosa stesse succedendo. Perché prendevo le decisioni che prendevo? L’ormone. Perché andavo dietro a qualcuno? L’ormone. Perché non potevo fare a meno di toccarmi? L’ormone.

Insomma questo sottofondo costante di pensieri sul sesso mi ha accompagnata per buona parte della mia vita. Non dico che ha preso lui tutte le decisioni, perché tante cazzate sono merito mio, ma ha influenzato pesantemente le scelte che ho fatto in alcuni ambiti del mio percorso. Il mio migliore amico mi raccontava che lui, da giovane, ha seguito spesso il suo cazzo, quasi fosse il bastone di un rabdomante, e tutto sommato posso dire di aver fatto lo stesso, ma con la vagina.

È andata bene? È andata male? È andata com’è andata. In fondo è indifferente, perché non sarà andata diversamente da così.

È buffo pensare che forse la felicità non è altro che avere un buon rapporto con i propri ormoni: alla fine avere dei buoni livelli di serotonina contribuisce a sapertela giostrare con buonumore, cibo, sonno e sesso. Ma anche l’ossitocina, la prolattina e il cortisolo non scherzano. Come diceva Vasco, “È tutto un equilibrio sopra la follia”.

Perciò passi le prime fasi della pubertà a destreggiarti fra ormoni e cazzate (tante, tante cazzate) per cercare di imparare a vivere in mezzo alle altre persone e con te stess*, finché, intorno ai venticinque anni, quando il cervello di noi homo sapiens smette di essere un adolescente ed entra finalmente nell’età adulta, ti chiedi cosa stai facendo della tua vita e buona parte di noi pensa che la cosa migliore sia trovarsi davvero un* compagn* con cui costruire qualcosa e smetterla di fare l* coglion*, ché ce ne sono già tropp* nel mondo.

Avere un* compagn* fiss* ti permette di lasciare da parte la ricerca del sesso e concentrarti su altre cose altrettanto importanti. Alcun* di noi però non si accontentano di una sola persona ed è un continuo inseguire per farsi inseguire – ma qui andiamo nello psicologico e non è questa la sede.

Comunque, dicevamo che il sesso influenza bene o male la maggior parte della nostra vita – motivo per cui spesso le religioni e i regimi dittatoriali tendono a regolarlo, così mantengono il controllo su di te e quello che fai – perché è parte fondamentale dell’esistenza, così come bere, mangiare e dormire e, come spesso accade alle cose fornite da Madre Natura, ha almeno una valenza doppia: il sesso ricreativo ti fa stare semplicemente bene; il sesso procreativo ti appaga nella spinta alla riproduzione. Se esistesse soltanto il sesso procreativo – come hanno cercato di convincerci per secoli – arrivate alla menopausa, le donne smetterebbero di fare o pensare al sesso e invece non lo facciamo. Posso assicurarlo.

Il sesso rimane quindi uno dei pensieri anche nella menopausa e, se non ci sono patologie che ci limitano, bisogna comunque cercare di farlo, da sole o in compagnia. Freud diceva che “Chi non fa sesso parla di sesso, chi ha fame parla di cibo, chi non ha soldi parla di soldi”, perciò se le vostre mamme o le vostre nonne tacciono sul sesso, non è detto che non ne facciano, magari semplicemente non ne parlano con voi, ma con le loro amiche, o lo fanno e se lo tengono per sé.

Concludo con l’aforisma di Charles Baudelaire “Non si è mai troppo vecchi finché si desidera sedurre e, soprattutto, finché si desidera essere sedotti”, e vi lascio a riflettere che, se siete fortunat*, arriverete anche voi a essere vecchi*.

 

Chuchu

 

Foto: Wikipedia

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